CINEMA TEATRO ITALIA
racconti di esperienze d'arte dal pianeta Italia
a cura di Elena Bucci
Nel primo giorno di riapertura abbiamo ricevuto la visita della RAI in forma di due fantastiche persone che amano il loro lavoro, le arti e la cultura, Giovanna Greco che ha ideato e firma il servizio e Marco Sabino, che ha ripreso con cura i luoghi dove lavoriamo. Ci siamo confrontati sulle urgenti domande di questo periodo, sulla nostra storia e sulle visioni per il futuro. È stato un incontro che ha rafforzato la nostra fiducia nel valore della collaborazione e dell’ascolto in vista di progetti nuovi, aperti e di qualità. E poi, che gioia. (EB) Ricevo in copia privata, da un amico caro, queste righe indirizzate alle sue figlie, fisicamente molto lontane da lui, emigrato in Brasile anni fa per rincorrere lo splendore di una donna bella e radiosa e rimasto poi in quel paese baciato dal sole e da una musica che entra direttamente nelle vene anche quando la luce di quel grande amore si è spenta. Non è una persona con cui vivere sia facile, questo amico caro. È un uomo ricco di labirinti profondi. Un uomo scomodo, impegnativo, spesso provocatorio. Però è un uomo pieno di amore, un amore sconfinato che si allarga in rivoli inattesi e prolifici, un amore spigoloso che attrae e spaventa, un amore limpido che può anche essere crudele. È anche un uomo che soffre intensamente e altrettanto intensamente ama godersi la vita, un dannato la cui lucida intelligenza è una lama perennemente piantata nel cuore. Così è, e non c’è niente da fare.
di Marco Sgrosso
Ogni cosa, con tutti, è sempre stata una recita, la mia vita l’ho solamente recitata, mi dicevo nella bergère, io non vivo una vita effettiva, reale, io vivo ed esisto solamente in una recita, ho sempre soltanto recitato la mia vita, non ho mai avuto una vita effettiva, reale, e ho spinto talmente avanti questa mia idea che ho finito per credere a questa idea. (Thomas Bernhard) Oggi avrei dovuto debuttare con “A colpi d'ascia” all’Oratorio di San Giorgio di Piano, all’interno della rassegna Agorà, curata da quella creatura brillante e luminosa che è Elena Di Gioia, con un nuovo progetto covato già da qualche anno che sembrava giunto finalmente al suo primo vagito di vita in forma di lettura-concerto. Domani, 8 maggio, dalle ore 10 alle ore 24, per la rassegna on-line “Il posto delle fragole" il Centro Teatrale Bresciano manda in onda la registrazione video de La locandiera. http://www.centroteatralebresciano.it/il-posto-delle-fragole fotografie Tommaso Le Pera Qui sotto alcuni brani del servizio di presentazione trasmesso su Radio Onda d’Urto il 5 maggio scorso, a cura di Camillo Scaglia. da un racconto di Mario Giorgi voce Marco Sgrosso musiche Franco Naddei video Francesco Zucchi parte del progetto "L'asciugapensieri - Voci e suoni a distanza" Oggi, 25 aprile, ricordiamo e ringraziamo tutti coloro che ci insegnano ad essere liberi di scegliere, a servire gli ideali senza diventare servi: è entusiasmante, mai scontato, ritrovare e rileggere la storia di tante donne e uomini generosi e coraggiosi.
Abbiamo dedicato questo tempo al viaggio nella memoria, ritrovando un senso nuovo e diverso del presente. Mentre gli svelamenti si susseguono, belli e brutti, stiamo alla finestra cercando di ascoltare, guardare, riflettere, capire. Il teatro e le arti paiono cambiare forma ad ogni epoca, ad ogni sussulto della storia, ma pur cambiando paiono anche restare identici e necessari nella loro essenza. Insieme a tanti altri, mentre immaginiamo un loro possibile futuro, proviamo a costruirlo. (EB) di Mario Giorgi - lettura: Marco Sgrosso Se la memoria non mi inganna, Mario Giorgi è il primo autore contemporaneo vivente che io abbia mai recitato in teatro. Sicuramente il primo al quale mi lega anche una relazione di solida amicizia oltre ai sentimenti di stima e rispetto che il suo talento assolutamente originale e libero da qualsiasi schema precostituito richiedono ed impongono.
di Marco Sgrosso
Ieri Gianrico Tedeschi ha compiuto 100 anni. Con grande rispetto e con profonda ammirazione auguro un tempo disteso di serenità e di dolci memorie a questo straordinario attore che ha onorato il palcoscenico della sua presenza fino ad appena quattro anni fa, limpido esempio di resistenza, energia, talento adamantino e versatile, coraggio umano e politico e intelligenza creativa per noi che pratichiamo questa magica professione e per chiunque ne comprenda i fulgori e le insidie, gli splendori e le miserie. Franco Naddei è un musicista e uno scrittore originale e sorprendente che ama celarsi sotto multipli travestimenti, pur restando sempre autentico. È anche un amico e un collaboratore fidato che ci ha accompagnato con entusiasmo in diverse avventure per l’Italia. Volentieri abbiamo accolto il suo invito a partecipare al progetto “L’asciugapensieri”, che trasforma parte del tempo che pare vuoto in creazione. di Marco Sgrosso
Mi sveglio con un cielo limpido e un sole che accende i colori della campagna e dei fiori che esplodono nella primavera, che avanza luminosa e piena di vita a dispetto del tempo buio che il nostro pianeta sta attraversando. I miei sentimenti mutano giorno per giorno con un’alternanza impressionante: la malinconia si intreccia alla noia, la rassegnazione alla rabbia, l’ottimismo alla pazienza, l’incredulità alla speranza, la nostalgia alla curiosità, l’insofferenza e la disillusione alla fede. Li subisco ma al tempo stesso li comprendo, mi sembra di capire dove poterli collocare, a cosa attribuirli, di riuscire a controllarli con una certa armonia. di Elena Bucci e Marco Sgrosso
In questi momenti spuntano dai cassetti, dai libri, dai computer vecchie foto molto care che si riconoscono al volo e che erano da qualche tempo perdute. Come abbiamo potuto dimenticarle, visto che risvegliano subito una folla di pensieri e di ricordi? In occasione della trasmissione di Le relazioni pericolose a Lepida TV pubblichiamo queste foto che giacevano anche nei nostri cassetti ma che ora ci arrivano da quelli siciliani della Cecile di allora, la bravissima e originale Marika Pugliatti. Un giorno Tonino ci ha mandato una pagina della sua autobiografia - “Vita mia” - dove parla anche di noi. Ci aveva accennato di questa sua impresa nella sua bella casa tana di Torino. Gli abbiamo chiesto di poterla pubblicare in questo luogo dedicato ai racconti della memoria e dove le autobiografie, veritiere o trasformate dall’immaginazione e dalla lente dei ricordi sovrapposti, hanno un posto particolare.
Marco ed io, ad esempio, abbiamo lo stesso ricordo del primo incontro con Tonino, ma legato a spettacoli diversi. Controlleremo, la verità è una sola. Di certo sbaglio io, ne sono quasi sicura, eppure lasciamo l’errore, come esempio di quanto la memoria diventi creazione, invenzione, personale leggenda. Fiabe della tradizione italiana scelte e tradotte da Nadia Malverti
La storia della raccolta di fiabe “Si conta e si racconta” è un archivio vivo dentro un archivio vivo dentro un archivio vivo. Una nostra geniale compagna della Scuola di teatro di Bologna, Nadia Malverti, che ora vive in Germania, un bel giorno telefonò a diversi di quei ragazzi, ormai diventati più che adulti e per fortuna tutti al lavoro, per convocarli a Bologna perché registrassero alcune favole della tradizione riviste con la freschezza del suo sguardo intelligente, di una lettura sincera, di interventi musicali di qualità. di Marco Sgrosso
“Ma che cos’è un uomo, se non un ricordo?” (Jòn Kalman Stefànsson) Un giorno si sono chiuse le porte. E non ce ne siamo quasi accorti, non eravamo pronti. A un certo punto ha soffiato un vento maligno, subdolo, sottile. Abbiamo avvertito un brivido sul collo, sgradevole, per qualcuno forse più pungente, ad altri in principio non ha procurato neppure un lieve sussulto.
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