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​CINEMA TEATRO ITALIA

racconti di esperienze d'arte dal pianeta Italia
a cura di Elena Bucci

L'amico “brasiliano”

12/5/2020

 
Ricevo in copia privata, da un amico caro, queste righe indirizzate alle sue figlie, fisicamente molto lontane da lui, emigrato in Brasile anni fa per rincorrere lo splendore di una donna bella e radiosa e rimasto poi in quel paese baciato dal sole e da una musica che entra direttamente nelle vene anche quando la luce di quel grande amore si è spenta. Non è una persona con cui vivere sia facile, questo amico caro. È un uomo ricco di labirinti profondi. Un uomo scomodo, impegnativo, spesso provocatorio. Però è un uomo pieno di amore, un amore sconfinato che si allarga in rivoli inattesi e prolifici, un amore spigoloso che attrae e spaventa, un amore limpido che può anche essere crudele. È anche un uomo che soffre intensamente e altrettanto intensamente ama godersi la vita, un dannato la cui lucida intelligenza è una lama perennemente piantata nel cuore. Così è, e non c’è niente da fare.
Non lo vedo da molti anni e forse non lo vedrò mai più, ma il ricordo di condivisioni passate molto intense - le più remote delle quali risalgono agli anni stellati del liceo in un paese piovoso della Basilicata - mantiene solido un legame che ha radici profonde. In anni un po’ meno lontani, quando viveva a Milano avviato ad una solida carriera bancaria alla quale rinunciò senza rimpianti per correre dietro a quel suo amore brasiliano, ci ospitava durante le nostre trasferte milanesi con Leo nel suo accogliente nido in via Gentilino. Avevamo orari diversi, lui rientrava dalla banca quando noi uscivamo per andare in teatro e ogni sera aspettava addormentato sul divano del soggiorno il nostro rientro notturno per risvegliarsi e parlare, parlare, parlare di tutto fino all’alba, con le voci di quei due fratelli benedetti, Caetano Veloso e Maria Bethania, che rendevano magica la notte. A un certo punto noi crollavamo distrutti e lui cominciava a prepararsi per la sua nuova giornata di lavoro in banca. La nostra presenza in casa sua era per lui un regalo, la gioia con cui ci aspettava ogni sera era per noi come una carezza. Ricevo queste righe brevi in copia privata e condivido qui perché ogni ricchezza andrebbe sempre condivisa. Ovviamente dopo la sua lapidaria autorizzazione: “Marco mio, fai come ti pare… siamo appena nomi comuni…” (MS)

​figlie

non fate che questo tempo sia perduto
... questo tempo non ritorna....
allora bisogna approfittarne

se non lo si può fare in un modo si può in un altro che vi farà vivere meglio dopo 
che ancora potrete approfittarne perché ne avrete il tempo

cosa si può fare in casa oltre ad imparare a tenerla in ordine e pulita
farvi da mangiare e imparare a farlo
ma anche leggere le cose che la scuola vi toglie il tempo di leggere

ho capito più di Dante mentre dovevo studiare economia
di letteratura più di quando pretendevano di insegnarmela
di politica quando ormai non mi interessava più

ma un economista filosofo e politico mi introduce il suo pensiero con una quartina?
dantesca… a voi scoprire quale.......

allora scoprivo che non era stata perdita di tempo nemmeno Manzoni 
e nemmeno l’articolo di rivista che sfogliavo dal dentista o lasciato in treno da qualcuno....

bene, se non volete disilludervi per la mediocrità degli altri allora non datemi retta
e farete parte della mediocrità per sentirvi parte di qualcosa che è superiore per essere maggiore in numero
la buaggine come la definiva Gramsci 
(ante litteram perché oggi la mandria è la massa che in borsa di valori va dietro e fa il gioco del pastore e dei suoi cani)
Buaggine, tu sola sei immortale...

ma sono vostro padre
e se da un lato non voglio sapervi soffrire
​non vorrei nemmeno sapervi mucche
mandria alimentando la mandria
ma individualità coscienti del peso di vivere la propria vita ma non quella della mandria
in queste ore di sonno obbligato
risvegliate la ragione e il senso critico


ma non ci riuscirete senza maestri
Grandi maestri... i miei sono quasi tutti morti
ma ho colleghi di studio con i quali condivido i miei pensieri come se ci incontrassimo in piazza 
o li cercassi per condividere e sono gli ultimi maestri che mi rimangono
per aver elaborato le loro vite senza entrare nella mandria....

Se non avete avuto la pazienza di leggere
capirò perché tanta gente preferisce portare il cane a passeggiare con relativa paletta kkkkk

mentre io mi godo yamandu....


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