CINEMA TEATRO ITALIA
racconti di esperienze d'arte dal pianeta Italia
a cura di Elena Bucci
di Marco Sgrosso Ieri Gianrico Tedeschi ha compiuto 100 anni. Con grande rispetto e con profonda ammirazione auguro un tempo disteso di serenità e di dolci memorie a questo straordinario attore che ha onorato il palcoscenico della sua presenza fino ad appena quattro anni fa, limpido esempio di resistenza, energia, talento adamantino e versatile, coraggio umano e politico e intelligenza creativa per noi che pratichiamo questa magica professione e per chiunque ne comprenda i fulgori e le insidie, gli splendori e le miserie. ![]() Con attonito sgomento, ho rilevato che neppure una delle nostre TRE reti Rai TRE ha avuto l’eleganza di dare risalto a questa rara ricorrenza né l’intelligenza di cogliere questa preziosa opportunità per una riflessione sul valore del Teatro per la comunità dei cittadini, preferendo invece continuare a trasmettere nella più completa indifferenza sempre gli stessi programmi e le stesse facce! Grazie ad una "soffiata" amica, ho avuto però la fortuna di cogliere su canale 54 un frammento del suo strepitoso Peachum nell'Opera da Tre Soldi, prova sublime di una recitazione modernissima, asciutta, eclettica. Per molto tempo, come un cieco, non avevo assimilato il valore di questo gigante della scena, sebbene ricordo con molta chiarezza che quando lo vidi in teatro per la prima volta, molti anni fa, rimasi colpito dalla sua maestria e dalla sua naturalezza, pur in uno spettacolone costoso e tradizionale che non mi aveva interessato. Pochi anni dopo, ebbi l’occasione di partecipare ad una cena con lui, andando a vedere un caro amico e collega che aveva lasciato la Compagnia di Leo per andare a lavorare nella sua: l’unico nostro scambio fu una breve, educata presentazione di prammatica, ma mi colpirono molto la sua cortesia e la sua signorilità. Oggi mi sento di ricordarlo per essere, semplicemente con il suo corpo, archivio vivo della memoria e per la speranza che dà la sua dedizione al Teatro - pura schietta e senza fronzoli - a chi è venuto dopo di lui. Grazie, grande Gianrico! I commenti sono chiusi.
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