CINEMA TEATRO ITALIA
racconti di esperienze d'arte dal pianeta Italia
a cura di Elena Bucci
Il 7 dicembre 2023, nel pomeriggio, con estrema grazia, la Giovanna ci ha salutato. Credevo di conoscerla, ma in questi ultimi mesi ho capito che era molto di più di quanto non sapessi, per quanto le voglia assai bene e la stimi infinitamente. Discreta, sommessa, vera artista, elegantissima, non faceva mai mostra del suo valore, che, di fronte alla malattia e alla morte, si è rivelato gigantesco, mentre lei, minuscola regina, diventava sempre più sottile e trasparente, con i capelli che crescevano vigorosi come una corona. Giovanna dice sempre di sì, all’umanità che incontrava lavorando in Comune, alla danza, al canto, al teatro, alla bocciofila, all’amicizia, alla vita, all’amore. Sì, sì, sì. Quando ha detto no agli amici era perché sentiva che qualcosa non andava. Da sola ha cercato le cause, da sola ha capito la gravità del suo male, ascoltandosi, riflettendo, senza mai scoraggiarsi, anzi, sostenendo chi la amava e si preoccupava. E poi, anche nella malattia, ha ricominciato a dire sì, ai responsi, alle cure, al dolore, agli ospedali. Sì. Il 5 dicembre sono andata a trovarla ed era tutta contenta perché aveva mangiato tutti i passatelli che le aveva fatto la Rosalba e che la moglie di suo figlio Luca, Eleonora, le aveva portato. Aveva mangiato anche la crema fatta in casa, aveva fatto merenda. Voleva prendere forza, migliorare, camminare. Mi ha raccontato di tutte le persone che la sono andate a trovare, ha ricordato le amiche e gli amici del teatro, abbiamo riso dei fatti che hanno reso meravigliosi i nostri anni insieme. Il giorno dopo era finalmente negativa al Covid e tutta contenta ha trotterellato avanti e indietro per i corridoi. Finalmente era finito l’isolamento e la sua camera era aperta a tutti e a tutto. Nel pomeriggio è arrivato il male grande, al quale si è consegnata, dicendo ancora una volta sì. Il 7 dicembre ha detto sì al passaggio ad un’altra vita, ad un’altra dimensione. Ha sempre sorriso, come sempre ha sorriso da quando la conosco. Così ha sorriso tutta l’estate e l’autunno, nonostante la malattia. Come una principessa stava a Punta Marina, immersa in quello scintillio speciale che hanno i posti di mare. Riceveva le visite, resisteva allo sconforto e al dolore con la grande fiducia che ha sempre avuto nel sì e nella vita. Non voleva per nulla addolorare tutte quelle persone che ora, senza di lei, si sentono orfane e sole. Così la tengo accanto, mentre mi insegna, ogni momento, a dimenticare il male e a dire sì, sì, sì, sempre con il sorriso. Ciao, Maestra. (EB) 19 dicembre 2023: Le belle bandiere dedicano a Giovanna Randi la terza serata de “Il Circolo delle arti” >> |
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