CINEMA TEATRO ITALIA
racconti di esperienze d'arte dal pianeta Italia
a cura di Elena Bucci
di Elena Bucci Quando sono arrivati tutti tra il 30 e il 31 luglio, attori, musicisti, tecnici ho capito che stavamo giocando d’azzardo per dare sostanza ad un sogno magico e difficile: ritrovarci con artisti di valore che stimiamo e con i quali c’è una particolare corrente di stima e amicizia per creare l’alchimia speciale che trasforma lo spettacolo in un’esperienza vera, un volo con il pubblico in un’altrove sconosciuto dove tutto è possibile, e, per un attimo, chiaro, dove piangere e ridere sono poi la stessa cosa. Non me ne ero resa conto, mentre disegnavamo il progetto, ma solo quando li ho avuti tutti davanti, potenti e belli: dopo la chiusura dei teatri e l’annullamento delle tournée, queste attrici e questi attori, anche autori, avevano voglia di ritrovare le radici della loro passione. Che paura. Avrei saputo creare condizioni e spazio per farlo? La sera del 30 Francesca Pica con l’aiuto al suono e alle luci di Valerio Pietrovita ci ha regalato la bellezza delle storie delle pescatrici eoliane, trasformando davvero il nostro giardino, gli alberi e la campagna in un MARE aperto, misterioso ed emozionante. Nella sera del 31 si sono uniti al coro Maurizio Cardillo, Andrea de Luca, Nicoletta Fabbri, Federico Manfredi, Marta Pizzigallo. Marco Sgrosso e io non abbiamo resistito a partecipare. Nonostante avessi deciso di restare fuori per seguire ogni aspetto del lavoro sono entrata in punta di piedi dopo qualche minuto. Era giusto così. Tutte le energie si sono intrecciate creando un’onda travolgente di canti, racconti, ricordi, visioni, pezzi esilaranti ed emozionanti, danze e pensieri. Con lo stesso spirito generoso e gioioso hanno partecipato alle danze anche Christian Ravaglioli, che ci ha regalato i primi pezzi che ha suonato da ragazzino, proprio qui a Russi con i Canterini Romagnoli, Raffaele Bassetti telepatico dei suoni, Giulia Torelli alle luci che abbracciano, Duna che ha coordinato tutta la parte tecnica. Ho avuto davvero la sensazione che qualche spirito invisibile, birichino e sapiente ci abbia aiutato a valorizzare la nostra purezza di intenti. Siamo partiti in viaggio tutti quanti, il pubblico partecipe e vivo e noi: qualcosa di quel nostro respirare insieme è rimasto nei luoghi, nell’aria, anche se non si vede, anime, anime che giocano, che cercano, che vivono, sempre. Grazie a chi ci ha aiutato a realizzare tutto questo, grazie a tutti coloro che c’erano. I commenti sono chiusi.
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Gli intenti di Cinema Teatro Italia...
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