Comune di Russi, Assessorato alla Cultura - Le belle bandiere - Pro Loco Russi
SENSI DEL TEATRO
trequattrocinquenovembre duemila
labirinto teatrale in quindici minuti per tre spettatori
venerdì 3 novembre dalle ore 21 alle 24
sabato 4 novembre dalle ore 21 alle 24
domenica 5 novembre dalle ore 18 alle 20 e dalle ore 21 alle 24
Centro culturale polivalente di Russi, Sala Laghi
Questo labirinto è nato in occasione della nostra partecipazione alla “Fira di Sett Dulur”, l’annuale sagra che è diventata per noi un appuntamento per raccontare attraverso eventi e provocazioni, progetti passati e futuri ad un pubblico vasto ed eterogeneo, tentando di risvegliare l’interesse per il teatro come luogo fisico e spirituale.
A Russi un teatro c’era, anche se chiuso da vent’anni e pensavamo fosse giunto il momento di ricordarlo.
Dopo avere riabitato e fatto rivivere il Teatro Comunale attraverso mostre ed eventi teatrali, dopo avere promosso una raccolta di firme in favore della ristrutturazione, dopo averlo aperto ai cittadini commossi e increduli, dopo averne fatto un finto funerale per le strade, dopo aver promosso una simbolica raccolta di mattoni in tutta Italia per promuoverne la rinascita, dopo aver marciato a suono di tamburi per le affollate vie della Fira al grido di “per il teatro”, dopo aver messo in scena le vecchie compagnie e gli artisti spulciando il materiale dell’archivio storico, dopo aver chiamato a raccolta i cittadini intorno alla loro casa dell’arte….
Ora il teatro è vivo e pronto ad essere abitato, anche se ancora non si sa se diventerà un luogo di mercato o una casa per la cultura, una fucina per i cittadini o un baluardo dei soliti potenti.
Dall’aperta discussione intorno al futuro del teatro noi siamo stati silenziosamente estromessi, e non ci è parso giusto. Chiedevamo di poter dare il nostro contributo, come unica realtà teatrale professionista della città, affinché il teatro fosse un riflesso vivo e originale di questo tempo e di questo luogo.
Per questo abbiamo chiesto lettere di sostegno e appoggio a tutti coloro che hanno amato e stimato il nostro lavoro, affinché testimoniassero a favore di una scelta che può apparire più difficile, ma che è anche più fertile e preziosa, non solo per noi, ma anche per chi verrà dopo di noi.
È arrivata molta posta, da artisti, da intellettuali, da Direttori di Festival e di Teatri, ma anche da tanta gente senza “titoli”, da tutta quella gente che amiamo pensare come pubblico del futuro, ed è a disposizione di chi voglia leggerla.
Invece di continuare a difendere a parole il nostro diritto di partecipare alla discussione intorno alle sorti del teatro abbiamo creato questo labirinto e lo abbiamo dedicato a un tempo raccolto di allegra malinconia per le lotte passate, ad un tempo in cui meditare le intenzioni e i progetti sul futuro di questo Teatro, che vorremmo libero e non omologato.
Confermando la nostra presenza, chiediamo la partecipazione dei cittadini a quest’avventura che può diventare unica o banale, può affermare l’autonomia culturale di una città o affossarla per anni.
C’è bisogno di idee e di coraggio. C’è bisogno di sospendere il rumore e le chiacchiere per creare le condizioni del lavoro.
Da qui l’idea di questo labirinto intimo e leggero che offra immagini e pensieri.
SENSI DEL TEATRO
trequattrocinquenovembre duemila
labirinto teatrale in quindici minuti per tre spettatori
venerdì 3 novembre dalle ore 21 alle 24
sabato 4 novembre dalle ore 21 alle 24
domenica 5 novembre dalle ore 18 alle 20 e dalle ore 21 alle 24
Centro culturale polivalente di Russi, Sala Laghi
Questo labirinto è nato in occasione della nostra partecipazione alla “Fira di Sett Dulur”, l’annuale sagra che è diventata per noi un appuntamento per raccontare attraverso eventi e provocazioni, progetti passati e futuri ad un pubblico vasto ed eterogeneo, tentando di risvegliare l’interesse per il teatro come luogo fisico e spirituale.
A Russi un teatro c’era, anche se chiuso da vent’anni e pensavamo fosse giunto il momento di ricordarlo.
Dopo avere riabitato e fatto rivivere il Teatro Comunale attraverso mostre ed eventi teatrali, dopo avere promosso una raccolta di firme in favore della ristrutturazione, dopo averlo aperto ai cittadini commossi e increduli, dopo averne fatto un finto funerale per le strade, dopo aver promosso una simbolica raccolta di mattoni in tutta Italia per promuoverne la rinascita, dopo aver marciato a suono di tamburi per le affollate vie della Fira al grido di “per il teatro”, dopo aver messo in scena le vecchie compagnie e gli artisti spulciando il materiale dell’archivio storico, dopo aver chiamato a raccolta i cittadini intorno alla loro casa dell’arte….
Ora il teatro è vivo e pronto ad essere abitato, anche se ancora non si sa se diventerà un luogo di mercato o una casa per la cultura, una fucina per i cittadini o un baluardo dei soliti potenti.
Dall’aperta discussione intorno al futuro del teatro noi siamo stati silenziosamente estromessi, e non ci è parso giusto. Chiedevamo di poter dare il nostro contributo, come unica realtà teatrale professionista della città, affinché il teatro fosse un riflesso vivo e originale di questo tempo e di questo luogo.
Per questo abbiamo chiesto lettere di sostegno e appoggio a tutti coloro che hanno amato e stimato il nostro lavoro, affinché testimoniassero a favore di una scelta che può apparire più difficile, ma che è anche più fertile e preziosa, non solo per noi, ma anche per chi verrà dopo di noi.
È arrivata molta posta, da artisti, da intellettuali, da Direttori di Festival e di Teatri, ma anche da tanta gente senza “titoli”, da tutta quella gente che amiamo pensare come pubblico del futuro, ed è a disposizione di chi voglia leggerla.
Invece di continuare a difendere a parole il nostro diritto di partecipare alla discussione intorno alle sorti del teatro abbiamo creato questo labirinto e lo abbiamo dedicato a un tempo raccolto di allegra malinconia per le lotte passate, ad un tempo in cui meditare le intenzioni e i progetti sul futuro di questo Teatro, che vorremmo libero e non omologato.
Confermando la nostra presenza, chiediamo la partecipazione dei cittadini a quest’avventura che può diventare unica o banale, può affermare l’autonomia culturale di una città o affossarla per anni.
C’è bisogno di idee e di coraggio. C’è bisogno di sospendere il rumore e le chiacchiere per creare le condizioni del lavoro.
Da qui l’idea di questo labirinto intimo e leggero che offra immagini e pensieri.