
Comune di Russi, Assessorato alla cultura - Pro Loco Russi - Associazione Culturale Le Belle Bandiere
Il Laboratorio Teatrale Le Belle Bandiere presenta
L’ERBA ANADRENA
muschio spontaneo dei tetti e degli argini
percorso per immagini di un viaggio teatrale
“La Traversata dei Magici Umbratili” – dicembre 1992
“Progetto San Giacomo: le finestre dei giorni” – luglio 1993
“De Natura Hominum – sospiri e risa” – marzo 1994
“Cortile” – luglio 1994
a cura di Elena Bucci, Marco Sgrosso, Andrea de Luca
Atrio del Teatro Comunale, 14/19 settembre 1994, inaugurazione ore 20
foto Pier Franco Ravaglia e Paolo Maioli
riprese video Aldino Francesconi, Franco Arcozzi, Daniele Bucci
macchine teatrali Carluccio Rossi
Daniela Amati, Cinzia Bassi, Giovanni Belvisi, Bruno Bendoni, Mauro Benedetti, Silvio Benedetti, Laura Berardi, Francesca Bezzi, Simona Brunetti, Emanuela Capellari, Giordano Casadio, Licia Castellari, Fabio Cecchini, Gabriele Colonnelli, Paride Contarini, Pietro Corbari, Cinzia Damassa, Daniela Denti, Giovanna de Pasquale, Laura Francesconi, Enrica Ghinassi, Gianni Mazzesi, Paola Mercatali, Alessandro Miserocchi, Marco Pagani, Cinzia Palombi, Claudio Persiani, Roberta Ragazzini, Giovanna Randi, Monica Ravaglia, Paola Ravaglia, Paola Rossetti, Luca Rotondi, Alessandra Rusticali, Andrea Rusticali, Brunella Sansoni, Paola Savorani, Angelo Sintini, Marta Sintini, Cristiana Succi, Elena Zauli, Franco Zoli
grazie a Circolo Fotoamatori di Russi, Elio Forsastieri e Piero Miserocchi
e per tutto il percorso a Federico Barile, Giancarlo Benazzi, Francesco Bentini, Giacomo Benedetti, Carlo Brocchi, Beppe Casadio, Pietro Cassani, Cassa Rurale e Artigiana di Ravenna e Russi, Circolo Arci Capovolto, Enrico Dalmonte, Iris Feletti, Alessandro Gentili, Anna Maria Foschini, Antonietta e Carla Gamberi, Granarolo Felsinea, Jones Gridelli, Lidia Liverani, Grazia Mangili, Massa Lombarda Colombani, Andrea Monticelli, Claudio Morigi, Maddalena Rossi, Virginio Patuelli, Rino Persiani, Alvaro Petricig, Goffredo Ponti, Ravenna Teatro, Luigi Rusticali, Gruppo di Gestione del Teatro Jolly, Scuole Medie di Russi, Teatro di Leo, Teatro Due Mondi
Un ringraziamento particolare a Emilio Vita e a Daniele Bolognesi
e a tutti quelli che ci hanno sostenuto con il loro entusiasmo
Il Laboratorio Teatrale Le Belle Bandiere presenta
L’ERBA ANADRENA
muschio spontaneo dei tetti e degli argini
percorso per immagini di un viaggio teatrale
“La Traversata dei Magici Umbratili” – dicembre 1992
“Progetto San Giacomo: le finestre dei giorni” – luglio 1993
“De Natura Hominum – sospiri e risa” – marzo 1994
“Cortile” – luglio 1994
a cura di Elena Bucci, Marco Sgrosso, Andrea de Luca
Atrio del Teatro Comunale, 14/19 settembre 1994, inaugurazione ore 20
foto Pier Franco Ravaglia e Paolo Maioli
riprese video Aldino Francesconi, Franco Arcozzi, Daniele Bucci
macchine teatrali Carluccio Rossi
Daniela Amati, Cinzia Bassi, Giovanni Belvisi, Bruno Bendoni, Mauro Benedetti, Silvio Benedetti, Laura Berardi, Francesca Bezzi, Simona Brunetti, Emanuela Capellari, Giordano Casadio, Licia Castellari, Fabio Cecchini, Gabriele Colonnelli, Paride Contarini, Pietro Corbari, Cinzia Damassa, Daniela Denti, Giovanna de Pasquale, Laura Francesconi, Enrica Ghinassi, Gianni Mazzesi, Paola Mercatali, Alessandro Miserocchi, Marco Pagani, Cinzia Palombi, Claudio Persiani, Roberta Ragazzini, Giovanna Randi, Monica Ravaglia, Paola Ravaglia, Paola Rossetti, Luca Rotondi, Alessandra Rusticali, Andrea Rusticali, Brunella Sansoni, Paola Savorani, Angelo Sintini, Marta Sintini, Cristiana Succi, Elena Zauli, Franco Zoli
grazie a Circolo Fotoamatori di Russi, Elio Forsastieri e Piero Miserocchi
e per tutto il percorso a Federico Barile, Giancarlo Benazzi, Francesco Bentini, Giacomo Benedetti, Carlo Brocchi, Beppe Casadio, Pietro Cassani, Cassa Rurale e Artigiana di Ravenna e Russi, Circolo Arci Capovolto, Enrico Dalmonte, Iris Feletti, Alessandro Gentili, Anna Maria Foschini, Antonietta e Carla Gamberi, Granarolo Felsinea, Jones Gridelli, Lidia Liverani, Grazia Mangili, Massa Lombarda Colombani, Andrea Monticelli, Claudio Morigi, Maddalena Rossi, Virginio Patuelli, Rino Persiani, Alvaro Petricig, Goffredo Ponti, Ravenna Teatro, Luigi Rusticali, Gruppo di Gestione del Teatro Jolly, Scuole Medie di Russi, Teatro di Leo, Teatro Due Mondi
Un ringraziamento particolare a Emilio Vita e a Daniele Bolognesi
e a tutti quelli che ci hanno sostenuto con il loro entusiasmo
MOSTRA FOTOGRAFICA DEL LABORATORIO TEATRALE LE BELLE BANDIERE:
L’ERBA ANADRENA (muschio spontaneo degli argini)
Non ci immaginavamo, nell’autunno del ’92, quando iniziò la nostra collaborazione con il comune di Russi, che l’esperienza del Laboratorio sarebbe stata tanto fertile e vitale… era una speranza che la realtà dei fatti ha, ancora una volta, reso più sorprendente dei sogni.
Si è lavorato tanto, si è vissuto tanto, e tanto si è capito. Abbiamo ora l’occasione di abitare, grazie alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale, l’Atrio del Teatro…
Per pochi giorni, che ci auguriamo intensi, porteremo i segni del nostro lavoro in questo luogo denso di memorie teatrali.
Questa non è proprio una mostra… Non è nostra intenzione imbalsamare in un nostalgico ricordo un’esperienza viva e concreta, né vogliamo incensare queste prime prove di lavoro. Non ci illudiamo che ripercorrere per immagini – come fosse un mondo parallelo – l’esperienza, sia come riviverla.
Semplicemente usiamo dei documenti fortemente emotivi per farne strumenti di comprensione del nostro agire passato e riflessione sui progetti futuri.
Abbiamo avuto la fortuna di essere seguiti nelle prove, negli spettacoli, nelle attese e nelle ansie da una persona sensibile e attenta come Pier Franco Ravaglia che, quasi senza che ce ne accorgessimo, ha fermato attimi vivissimi del nostro lavoro, svelandoci particolari inediti e restituendoci l’atmosfera degli spettacoli.
Paolo Maioli sbucava all’improvviso, spuntando dai punti più diversi dello spazio teatrale, arrampicandosi ovunque, sorprendendo gli attori e noi, scavando un percorso personalissimo tra il suo lavoro fotografico e il nostro teatro, con l’audacia e l’originalità che caratterizzano il suo fare.
Aldino Francesconi, Franco Arcozzi, Daniele Bucci, del Circolo Fotoamatori di Russi, si sono cimentati nella difficilissima impresa delle riprese video di “Progetto San Giacomo: le finestre dei giorni”. Hanno lottato contro uno spazio teatrale di 60 metri per 30, più 24 attori scatenati e sempre in movimento, contro la corrente elettrica che andava e veniva e il nervosismo di noi tutti. Decisamente hanno vinto, regalandoci un prezioso documento di quello che è stato, montando le immagini migliori e dando loro un respiro adatto al linguaggio del video.
Aldino Francesconi ha ripreso anche “Cortile”, impresa meno improba, ma pur sempre complessa, dandoci la possibilità di guardare con altri occhi il lavoro appena compiuto. Carluccio Rossi, da Biella, innamoratosi a San Giacomo del Laboratorio e autore delle macchine teatrali di “Cortile”, ha rubato immagini dalla rassegna “De Natura Hominum”…
Anche noi tre non abbiamo resistito alla tentazione di fermare alcuni attimi, col video e con le foto. Dopo una dolorosa ma necessaria scelta proponiamo questo piccolo viaggio nella nostra breve ma intensa esperienza, sperando che interessi chi ci ha seguito e chi non ci conosce e che stimoli noi ad avere lucidità, coraggio e un’anima sempre viva.
PROGRAMMA DELL’ATTIVITÀ DEL LABORATORIO TEATRALE LE BELLE BANDIERE 1994-95
Se ci fermiamo a riflettere sul fatto che siamo ormai giunti al terzo anno del progetto teatrale triennale realizzato in collaborazione con il Comune di Russi su invito di Emilio Vita, siamo un poco sgomenti e ancora una volta stupiti dalla realtà della frase di Marquez: ‘Le cose hanno vita propria, si tratta soltanto di risvegliargli l’anima’.
Questi anni, fatti di mesi, giorni, ore, di intense prove, discorsi, conoscenze, entusiasmi e paure, soddisfazioni e grandi rincorse verso il futuro, sono davvero volati.
Ci sembrano un sogno molto vicino il primo laboratorio e la prima rassegna, ma ancora di più ci sembra un sogno il pubblico attento e vivace – mai scontato! – che si è raccolto intorno agli spettacoli, il fertile e vitale gruppo del Laboratorio e tutto il lavoro fatto con loro in questo brevissimo tempo.
Ci sembra un sogno il clima di collaborazione che abbiamo trovato nella città, nel Comune, nella Pro Loco, nel Sindaco Daniele Bolognesi, in tutti i singoli cittadini che hanno sostenuto il nostro lavoro.
Abbiamo davvero sentito che la nostra funzione è stata quella di risvegliare il teatro in questa città creandovi uno spazio di libertà dove fosse possibile farsi domande, ricercare su se stessi e sui propri rapporti col mondo, scambiarsi esperienze e pensieri, una bella musica, un libro o semplicemente la reciproca presenza.
Questo teatro vivo è quello che ci interessa…
…tutto questo teatro che è esploso con tanta forza ed entusiasmo e che era già lì, timido o solitario e che non aspettava altro che l’occasione per essere espresso.
Ci rendiamo conto che questo è il momento giusto per approfondire il lavoro e radicarlo. Per questo non intendiamo per quest’anno aprire un corso a nuove persone, ma vorremmo approfondire l’esperienza del laboratorio col gruppo già esistente, davvero numeroso e ricco di qualità che cominciano ora ad esprimersi appieno.
Non vorremmo trasformarci in ‘creatori di spettacoli’ e basta. Crediamo che sia possibile rendere sempre più autonomi i gruppi di lavoro del laboratorio sia dal punto di vista teatrale che tecnico così da creare davvero un luogo teatrale permanente che continui a funzionare al meglio e che si possa aprire, con sempre maggiore consapevolezza, al pubblico, nel senso più vasto possibile.
Pensiamo al clima della preparazione degli spettacoli, quando le persone più diverse si affacciano, guardano, chiedono… quando una strana, felice eccitazione ci moltiplica le energie, quando la qualità degli sguardi e delle parole ha una particolare ed insostituibile magia.
Per ottenere tutto questo è necessario coltivare ancora e più in profondità il tesoro che ci siamo trovati fra le mani.
Pensiamo ad un laboratorio autunnale dedicato alla voce, per creare un paesaggio sonoro da ascoltare in dicembre e ad un lavoro lungo a cui dare espressione prima nei mesi di marzo e aprile presso l’insostituibile Teatro Jolly e che trovi poi un più ampio respiro nel progetto estivo che si collocherà in altro luogo di Russi che rivestiremo a nuovo delle nostre emozioni.
In primavera potremo valutare se saremo pronti (come speriamo) ad aprire un nuovo corso, che cominci con un suo particolare percorso all’interno del Laboratorio.
Per quanto riguarda la consueta Rassegna di Teatro Contemporaneo “Le Belle Bandiere – anno terzo”, vorremmo trasformarla quest’anno in un piccolo Festival che si terrà nel mese di dicembre e che contempli anche momenti di incontro tra il pubblico e gli artisti per approfondire la conoscenza di tutto quello che sta prima e intorno agli spettacoli che vediamo.
Apriranno il Festival Stefano Randisi ed Enzo Vetrano con il loro “Diablogues”, presentato al Festival di Asti con l’”etichetta” Belle Bandiere.
Vorremmo anche organizzare, in questa occasione, un momento di incontro e dialogo tra persone che praticano il teatro, sia in gruppo che individualmente.
Questo ci proponiamo, come sempre osservando e cercando di rispettare la realtà che abbiamo intorno.
Ci auguriamo che sia possibile continuare questo cammino che ci ha dato tanto e che tanto ci promette, semplicemente ‘risvegliando l’anima’…. (Elena Bucci, Marco Sgrosso, Andrea de Luca)
L’ERBA ANADRENA (muschio spontaneo degli argini)
Non ci immaginavamo, nell’autunno del ’92, quando iniziò la nostra collaborazione con il comune di Russi, che l’esperienza del Laboratorio sarebbe stata tanto fertile e vitale… era una speranza che la realtà dei fatti ha, ancora una volta, reso più sorprendente dei sogni.
Si è lavorato tanto, si è vissuto tanto, e tanto si è capito. Abbiamo ora l’occasione di abitare, grazie alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale, l’Atrio del Teatro…
Per pochi giorni, che ci auguriamo intensi, porteremo i segni del nostro lavoro in questo luogo denso di memorie teatrali.
Questa non è proprio una mostra… Non è nostra intenzione imbalsamare in un nostalgico ricordo un’esperienza viva e concreta, né vogliamo incensare queste prime prove di lavoro. Non ci illudiamo che ripercorrere per immagini – come fosse un mondo parallelo – l’esperienza, sia come riviverla.
Semplicemente usiamo dei documenti fortemente emotivi per farne strumenti di comprensione del nostro agire passato e riflessione sui progetti futuri.
Abbiamo avuto la fortuna di essere seguiti nelle prove, negli spettacoli, nelle attese e nelle ansie da una persona sensibile e attenta come Pier Franco Ravaglia che, quasi senza che ce ne accorgessimo, ha fermato attimi vivissimi del nostro lavoro, svelandoci particolari inediti e restituendoci l’atmosfera degli spettacoli.
Paolo Maioli sbucava all’improvviso, spuntando dai punti più diversi dello spazio teatrale, arrampicandosi ovunque, sorprendendo gli attori e noi, scavando un percorso personalissimo tra il suo lavoro fotografico e il nostro teatro, con l’audacia e l’originalità che caratterizzano il suo fare.
Aldino Francesconi, Franco Arcozzi, Daniele Bucci, del Circolo Fotoamatori di Russi, si sono cimentati nella difficilissima impresa delle riprese video di “Progetto San Giacomo: le finestre dei giorni”. Hanno lottato contro uno spazio teatrale di 60 metri per 30, più 24 attori scatenati e sempre in movimento, contro la corrente elettrica che andava e veniva e il nervosismo di noi tutti. Decisamente hanno vinto, regalandoci un prezioso documento di quello che è stato, montando le immagini migliori e dando loro un respiro adatto al linguaggio del video.
Aldino Francesconi ha ripreso anche “Cortile”, impresa meno improba, ma pur sempre complessa, dandoci la possibilità di guardare con altri occhi il lavoro appena compiuto. Carluccio Rossi, da Biella, innamoratosi a San Giacomo del Laboratorio e autore delle macchine teatrali di “Cortile”, ha rubato immagini dalla rassegna “De Natura Hominum”…
Anche noi tre non abbiamo resistito alla tentazione di fermare alcuni attimi, col video e con le foto. Dopo una dolorosa ma necessaria scelta proponiamo questo piccolo viaggio nella nostra breve ma intensa esperienza, sperando che interessi chi ci ha seguito e chi non ci conosce e che stimoli noi ad avere lucidità, coraggio e un’anima sempre viva.
PROGRAMMA DELL’ATTIVITÀ DEL LABORATORIO TEATRALE LE BELLE BANDIERE 1994-95
Se ci fermiamo a riflettere sul fatto che siamo ormai giunti al terzo anno del progetto teatrale triennale realizzato in collaborazione con il Comune di Russi su invito di Emilio Vita, siamo un poco sgomenti e ancora una volta stupiti dalla realtà della frase di Marquez: ‘Le cose hanno vita propria, si tratta soltanto di risvegliargli l’anima’.
Questi anni, fatti di mesi, giorni, ore, di intense prove, discorsi, conoscenze, entusiasmi e paure, soddisfazioni e grandi rincorse verso il futuro, sono davvero volati.
Ci sembrano un sogno molto vicino il primo laboratorio e la prima rassegna, ma ancora di più ci sembra un sogno il pubblico attento e vivace – mai scontato! – che si è raccolto intorno agli spettacoli, il fertile e vitale gruppo del Laboratorio e tutto il lavoro fatto con loro in questo brevissimo tempo.
Ci sembra un sogno il clima di collaborazione che abbiamo trovato nella città, nel Comune, nella Pro Loco, nel Sindaco Daniele Bolognesi, in tutti i singoli cittadini che hanno sostenuto il nostro lavoro.
Abbiamo davvero sentito che la nostra funzione è stata quella di risvegliare il teatro in questa città creandovi uno spazio di libertà dove fosse possibile farsi domande, ricercare su se stessi e sui propri rapporti col mondo, scambiarsi esperienze e pensieri, una bella musica, un libro o semplicemente la reciproca presenza.
Questo teatro vivo è quello che ci interessa…
…tutto questo teatro che è esploso con tanta forza ed entusiasmo e che era già lì, timido o solitario e che non aspettava altro che l’occasione per essere espresso.
Ci rendiamo conto che questo è il momento giusto per approfondire il lavoro e radicarlo. Per questo non intendiamo per quest’anno aprire un corso a nuove persone, ma vorremmo approfondire l’esperienza del laboratorio col gruppo già esistente, davvero numeroso e ricco di qualità che cominciano ora ad esprimersi appieno.
Non vorremmo trasformarci in ‘creatori di spettacoli’ e basta. Crediamo che sia possibile rendere sempre più autonomi i gruppi di lavoro del laboratorio sia dal punto di vista teatrale che tecnico così da creare davvero un luogo teatrale permanente che continui a funzionare al meglio e che si possa aprire, con sempre maggiore consapevolezza, al pubblico, nel senso più vasto possibile.
Pensiamo al clima della preparazione degli spettacoli, quando le persone più diverse si affacciano, guardano, chiedono… quando una strana, felice eccitazione ci moltiplica le energie, quando la qualità degli sguardi e delle parole ha una particolare ed insostituibile magia.
Per ottenere tutto questo è necessario coltivare ancora e più in profondità il tesoro che ci siamo trovati fra le mani.
Pensiamo ad un laboratorio autunnale dedicato alla voce, per creare un paesaggio sonoro da ascoltare in dicembre e ad un lavoro lungo a cui dare espressione prima nei mesi di marzo e aprile presso l’insostituibile Teatro Jolly e che trovi poi un più ampio respiro nel progetto estivo che si collocherà in altro luogo di Russi che rivestiremo a nuovo delle nostre emozioni.
In primavera potremo valutare se saremo pronti (come speriamo) ad aprire un nuovo corso, che cominci con un suo particolare percorso all’interno del Laboratorio.
Per quanto riguarda la consueta Rassegna di Teatro Contemporaneo “Le Belle Bandiere – anno terzo”, vorremmo trasformarla quest’anno in un piccolo Festival che si terrà nel mese di dicembre e che contempli anche momenti di incontro tra il pubblico e gli artisti per approfondire la conoscenza di tutto quello che sta prima e intorno agli spettacoli che vediamo.
Apriranno il Festival Stefano Randisi ed Enzo Vetrano con il loro “Diablogues”, presentato al Festival di Asti con l’”etichetta” Belle Bandiere.
Vorremmo anche organizzare, in questa occasione, un momento di incontro e dialogo tra persone che praticano il teatro, sia in gruppo che individualmente.
Questo ci proponiamo, come sempre osservando e cercando di rispettare la realtà che abbiamo intorno.
Ci auguriamo che sia possibile continuare questo cammino che ci ha dato tanto e che tanto ci promette, semplicemente ‘risvegliando l’anima’…. (Elena Bucci, Marco Sgrosso, Andrea de Luca)
“A volte domandano: qual è la tua utilità, l’utilità del tuo teatro?
Rispondere significherebbe accettare la ragione per cui solo chi produce ha diritto di esistere, e chi non produce non ha più funzione, va isolato, eliminato perché socialmente de-funto, alla lettera: morto.
Chi fa questa domanda – ‘Qual è la vostra utilità’? – deve stare attento a se stesso, al suo atteggiamento che lo porta a negare il valore degli alberi che non danno frutti.
L’albero che non dà frutto – proverbialmente inutile – diventa essenziale nella città senza ossigeno.
La produzione non produce soltanto merci ma anche relazioni tra gli uomini. Questo vale anche per il teatro: non produce soltanto spettacoli, prodotti culturali…
Per comprendere il valore sociale del teatro non bisogna guardare soltanto alle merci, agli spettacoli prodotti, ma anche alle relazioni che gli uomini stabiliscono producendo spettacoli.”
Non c’è bisogno di aggiungere altre parole a queste quindici righe scritte dal fondatore del Odin Teatret Eugenio Barba per descrivere il lavoro che Elena, Marco, Andrea e tutte le Belle Bandiere hanno creato a Russi da tre anni a questa parte. Questa Amministrazione infatti ha fatto una scelta ben precisa: non ci interessano impresari o organizzatori che confezionino un prodotto (seppur valido) che non lascia traccia nel paese.
Cerchiamo progetti anche piccoli ma che mettano robuste radici.
Solo così il “teatro” diventa un mezzo per creare legami senza rinunciare ai propri sogni. Il teatro diventa l’astuzia, la trincea per proteggere e nascondere quel che riteniamo essenziale.
A Russi mancava l’ossigeno (teatro) e per l’ecologia del nostro paese abbiamo constatato che era necessario.
Buon lavoro e che l’avventura continui…. (Emilio Vita)
Rispondere significherebbe accettare la ragione per cui solo chi produce ha diritto di esistere, e chi non produce non ha più funzione, va isolato, eliminato perché socialmente de-funto, alla lettera: morto.
Chi fa questa domanda – ‘Qual è la vostra utilità’? – deve stare attento a se stesso, al suo atteggiamento che lo porta a negare il valore degli alberi che non danno frutti.
L’albero che non dà frutto – proverbialmente inutile – diventa essenziale nella città senza ossigeno.
La produzione non produce soltanto merci ma anche relazioni tra gli uomini. Questo vale anche per il teatro: non produce soltanto spettacoli, prodotti culturali…
Per comprendere il valore sociale del teatro non bisogna guardare soltanto alle merci, agli spettacoli prodotti, ma anche alle relazioni che gli uomini stabiliscono producendo spettacoli.”
Non c’è bisogno di aggiungere altre parole a queste quindici righe scritte dal fondatore del Odin Teatret Eugenio Barba per descrivere il lavoro che Elena, Marco, Andrea e tutte le Belle Bandiere hanno creato a Russi da tre anni a questa parte. Questa Amministrazione infatti ha fatto una scelta ben precisa: non ci interessano impresari o organizzatori che confezionino un prodotto (seppur valido) che non lascia traccia nel paese.
Cerchiamo progetti anche piccoli ma che mettano robuste radici.
Solo così il “teatro” diventa un mezzo per creare legami senza rinunciare ai propri sogni. Il teatro diventa l’astuzia, la trincea per proteggere e nascondere quel che riteniamo essenziale.
A Russi mancava l’ossigeno (teatro) e per l’ecologia del nostro paese abbiamo constatato che era necessario.
Buon lavoro e che l’avventura continui…. (Emilio Vita)