CINEMA TEATRO ITALIA
racconti di esperienze d'arte dal pianeta Italia
a cura di Elena Bucci
di Nicoletta Fabbri
In questi giorni, anche se i numeri tendono a dare una lieve forma di sollievo, può succedere di essere attraversati dalla paura che tutto finisca da un momento all’altro: che domani non ci sia più una persona a cui teniamo, che da ora in poi non si riesca più a lavorare, che quando usciremo dalle case saremo così storditi da voler rientrarci subito, che il respiro affaticato dal fumo sia un segnale che tocca anche a te. Mi sono scornata più volte con un modo di dire entrato nel gergo comune come un tormentone: ‘come se non ci fosse un domani’. Non mi piace, soprattutto abbinato a frasi del tipo: ‘hanno mangiato come se non ci fosse un domani’ o ‘quello compra come se non ci fosse un domani’. di Francesca Pica
Sono le cinque del mattino, fa freddo, sono avvolta in una coperta e fumo al mio balcone. Tutto tace, sempre non solo a quest’ora. Il signor Alfredo, da cui vado a comprare la carne, ieri era disperato: “Io so abbituato al rummore, il mio quartiere è rummoroso, tutto sto silenzio me da il tormento”. Mai ci eravamo scambiati qualche parola che andasse oltre l’ordinazione e “grazie, buona giornata”. Non avrei mai pensato che potesse mancare il caos di Roma. Io sono abituata al silenzio e questo, checché ne dicano i cittadini, non è silenzio! Ci ho messo quasi nove anni ad apprezzare a pieno questa città, compreso il suo suono e ora me ne sto a guardare i tetti, le strade i terrazzini, i cortili, i parchi in lontananza, gli archi e ne provo un grande piacere. di Marco Sgrosso
“Ma che cos’è un uomo, se non un ricordo?” (Jòn Kalman Stefànsson) Un giorno si sono chiuse le porte. E non ce ne siamo quasi accorti, non eravamo pronti. A un certo punto ha soffiato un vento maligno, subdolo, sottile. Abbiamo avvertito un brivido sul collo, sgradevole, per qualcuno forse più pungente, ad altri in principio non ha procurato neppure un lieve sussulto. di Elena Bucci
Ieri era la giornata mondiale del teatro. Non l’ho festeggiata. Come molte cose ereditate dal sacrificio altrui e dalla storia, da un lato rischio di dare per scontato che ci sia, dall’altro mi domando perché ci sia la necessità di indire una giornata dedicata. È chiaro: se il teatro e la libertà di espressione che con esso si festeggia fossero un diritto per tutti non avremmo bisogno di celebrare. di Daniela Piccari
Certo che di fronte alla Storia uno scolaretto si addormenta perché sono liste di nomi e date da imparare… ma fu all'università che incontrai un poeta capace di animare una pagina del volume di storia romana tanto da farmi arruolare nell’esercito che in quel momento storico stava combattendo. Lui si incanalava con l’immaginazione nei vicoli dei luoghi in cui avevano vissuto quelle persone dimenticate e inquadrava i fatti tanto che inchiodò la data di quei giorni nel mio cervello. L’esame andò benissimo! di Carlo Bruni
Ecco, adesso nevica. In una piccola casa sul mare questa quarantena non è poi così drammatica. Anche soltanto la finestra, con questo clima ballerino, trasmette continuamente paesaggi diversi, mettendo in scena albe e tramonti, primavere e inverni, in una sequenza che sembra aver dimenticato l’ordine del tempo, confermando l’innaturalità di quanto andiamo vivendo. In una mini piramide sono al vertice se penso a chi, magari in un condominio di Gratosoglio a Milano, vive in due camere e cucina con moglie e tre figli. E quanto svetta il vertice se incremento il grandangolo per inquadrare “quello lì”, sotto il portico o il ponte, in pieno centro, che si è ricavato con il cartone dismesso del frigorifero classe A+++, il riparo per questa imponderabile notte? di Elena Bucci
Il Palazzo di San Giacomo, dimora seicentesca abbandonata per decenni nelle campagne di Russi, è stato talmente importante per la storia della nostra compagnia che si merita un documentario e un quaderno tutti suoi. (Una dedica ai futuri). Quando decidemmo di realizzare proprio lì il primo spettacolo all’aperto del Laboratorio Teatrale Permanente, ‘Le finestre dei giorni’, era un luogo abbandonato, meta di scorribande notturne e spacciatori, con un cantiere aperto arrugginito dal tempo e dall’incuria. Molti ci sconsigliarono: ‘Ma chi volete che ci venga fino a là?’.
poesia del giorno > valvole dei respiratori di Elena Bucci
All’improvviso il tempo, che non bastava mai, è arrivato. La corsa che sembrava inarrestabile si è fermata. Ogni giornata sembra un’era e ho la possibilità di osservare i comportamenti umani e del pianeta con una limpidezza che prima mi mancava. Posso interrogare anche me, domandarmi se sto facendo davvero quello che vorrei e se sto portando a termine la missione per la quale sono nata. Quanti falsi imperativi stanno cadendo in questo tempo sospeso di clausura, che per me sta diventando tutta creativa. di Carlo Bruni
Ringraziamo molto per le risposte solidali e coraggiose al nostro notiziario Per una favola del futuro. Pubblichiamo quelle che hanno voluto articolarsi in un racconto, tra le prime quella di Carlo Bruni, amico dal tempo dei primi spettacoli, regista, ideatore di progetti, direttore artistico di Sistema Garibaldi. Solo tre giorni fa scrivevo ed è già molto diverso: "Tutti contagiati dal Corona Virus – seconda puntata". Un caro amico mi dice: «figurati, siamo gli ultimi dell’ultima fila». Ha un importante service, ha appena fatto investimenti cospicui per rispondere alle esigenze di alcuni allestimenti lirici che sono saltati e adesso non sa come affrontare i creditori né tanto meno i debitori che, anche se vincolati da accordi pregressi, non hanno modo di rispettare gli impegni. di Elena Bucci
Quando immaginai questo luogo, molto prima dell’emergenza, fu prima di tutto per divertimento e poi perché mi sembrava davvero strano che il pubblico, gli amici, tutti coloro che amano il teatro, il cinema, la musica, fossero spesso all’oscuro di tanti particolari delle nostre arti, a partire da tutto quanto avviene nel tempo magico nel quale si preparano le opere per arrivare alle imprevedibili e anch’esse creative avventure dei tour, delle distribuzioni, dei viaggi, dei fondamentali incontri con il pubblico. |
Gli intenti di Cinema Teatro Italia...
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